Tortellini di Valeggio
Valeggio sul Mincio è città d’arte e di buon cibo nella provincia di Verona. Una visita alle sue bellezze, antiche di secoli, non può prescindere da una sosta in una qualsiasi delle tante trattorie dove un buon piatto accompagnato dal vino giusto (il Vino Custoza per esempio) è sempre garantito. I tortellini di Valeggio, a ragione, sono ormai diventati patrimonio gastronomico nazionale, santificati come sono dalla famosa leggenda del nodo d’amore, storia di passione, morte e fazzoletti annodati, che racconta la loro origine.
La leggenda del Nodo d’Amore
Risale ai tempi di Gian Galeazzo visconti, quando un raccontastorie di nome Gonnela intratteneva i suoi soldati con un’antica leggenda in base alla quale nel Mincio dovessero vivere delle ninfe bellissime che talvolta escono per danzare sulla riva, ma a causa di una maledizione assumono le sembianze di streghe. Una notte, mentre l’accampamento dorme, le ninfe escono dal Mincio. Il Capitano Malco, viene destato all’improvviso, le vede e ne insegue una, Silvia, che durante la fuga perde il mantello e si svela in tutta la sua bellezza. Fra i due durante la notte sboccia l’amore. All’alba, prima di tornare nel fiume, lei lascia a lui un fazzoletto d’oro. L’indomani Malco va ad una festa di paese e fra le fanciulle che danzano c’è Silvia. Gli sguardi innamorati tra Silvia e Malco provocano la gelosia di Isabella, una cortigiana segretamente innamorata del Capitano. La nobildonna denuncia Silvia come strega al Conte di Virtù che dà l’ordine di arrestare Silvia. Malco si frappone fra l’amata e le guardie, permettendole di fuggire verso il fiume, mentre lui si arrende e consegna la spada al Conte di Milano. Silvia si reca di sera alla prigione di Malco proponendogli l’unica via di scampo: nelle acque dove vivono le ninfe. Malco accetta. Il Conte di Virtù allertato dalle guardie si lancia all’inseguimento e nel punto esatto in cui i due innamorati riescono a gettarsi nel fiume il Conte trova abbandonato sulla riva il fazzoletto di seta dorata simbolicamente annodato dai due amanti per ricordare il loro eterno amore.
La festa del Nodo d’Amore
Nata nel 1993 in occasione dei 600 anni dalla costruzione del Ponte Visconteo da un’idea dei ristoratori del posto e in omaggio al Tortellino di Valeggio. La manifestazione si svolge a giugno sul ponte di Valeggio che per l’occasione è percorso da 1500 mt. di tavoli rosso e blu, i colori della bandiera valeggiana. Ogni anno giungono qui 4.000 ospiti da tutto il mondo; 20 i ristoranti associati che dirigono la manifestazione supportati da 600 persone, tra camerieri, sommelier e cuochi; 600.000 tortellini fatti a mano uno ad uno (occorrono circa 70 kg di Grana Padano, 1.200 uova e 11,5 quintali di farina); 3.350 bottiglie i vino bianco di Custoza, 1.500 di vino rosso Bardolino e 840 bottiglie di spumante. All’inizio sfilano i personaggi della leggenda del Nodo d’Amore in costumi d’epoca e, dopo cena rigorosamente a base di Tortellini, la serata si conclude con i fuochi artificiali sul Castello di Valeggio.
Le specialità culinarie di Valeggio sul Mincio
Oltre ai nodi d’amore, si possono provare altri tipi di tortelli, come quelli alla zucca o al radicchio rosso, ma anche i tagliolini al salmone, il rosolato stinco di vitello o di maiale, il pollo alla brace, il capriolo o la lepre in salmì con polenta, il baccalà alla valeggiana. Il pesce fresco si presenta con la trota, l’anguilla, il luccio, il lavarello. Veronesi e mantovane sono le ricette per crostate e torte, mentre l’antico patrimonio culturale dei vini – a cui dedichiamo un sezione a parte – parla del Bianco di Custoza, del Lugana, del Bardolino e dei Chiaretti del Garda.
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