Visita guidata ad Iseo, cosa vedere

Un tuffo nel passato medievale di Iseo

Iseo

Se state pensando di organizzare una visita guidata ad Iseo, la cittadina dalla quale prende il nome l'omonimo lago, potete contattarmi in qualità di guida turistica autorizzata per Lago d'Iseo così da non farsi sfuggire nessuna delle bellezze che questo affascinante villaggio lacustre offre. È la cittadina che ha dato il nome al lago, dai romani chiamato Sebinus.

Cenni storici

Del tutto infondata è l’origine del nome per la supposta presenza di un tempio a Iside. Oggi si ritiene che tanto il nome Sebino quanto il nome Iseo abbiano la stessa origine in Sebum, forma arcaica di sinus-binus, con riferimento ai due golfi che potrebbero essere quelli di Iseo e di Sarnico.

La notorietà del paese deriva dall’essere il luogo più favorevole agli scambi commerciali tra la pianura padana e i vari centri rivieraschi che fino alla metà dell’Ottocento comunicavano tra loro solo per via lago.

Dalla bassa bresciana, dal Cremonese e dal Mantovano affluivano al mercato d’Iseo grandi quantità di cereali, dal frumento ad altre granaglie povere tra cui il miglio, dal grande pregio, però, perché il meno attaccabile all’umidità: dal tardo Seicento vi cominciò ad affluire anche il granoturco per polenta. In cambio, dalle valli, da sempre affamate di cereali, giungevano barconi, caricati soprattutto a Pisogne: legname, lane, castagne. Intorno a quel mercato si formò nei secoli il tessuto urbano di Iseo.

Le vicissitudini storiche di Iseo sono molto complesse; una presenza importante per la città fu quella della famiglia degli Oldofredi, che all’inizio del Trecento diventano i Signori del borgo e decidono di edificare il Castello e cingere il paese di mura a forma semicircolare. Gli Oldofredi fortificarono anche il porto e si proclamarono Signori di Iseo, governando per tutto il Trecento e i primi decenni del Quattrocento. Essi sostennero i Visconti e tentarono di affermare la loro egemonia sul lago e in Franciacorta; ambivano ad instaurare un loro feudo signorile, sogno che svanì perché il trentennio di guerra tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia si concluse con la vittoria di quest’ultima, che nel 1454 portò i suoi confini all’Adda, impadronendosi del Bresciano e del Bergamasco. Per 3 secoli, dal Cinquecento al Settecento il paese fu pervaso da una provvidenziale vitalità commerciale, superando gravi ricorrenti carestie ed epidemie. Gli abitanti originari riuscirono nel 1554 a garantirsi l’esclusiva dell’amministrazione, emarginando i forestieri. L’ombra lugubre della peste si allungò gravemente si Iseo nel 1630 che perdette circa un terzo dei suoi abitanti.

Nel Settecento l’economia iseana prosperò. Su 1.290 abitanti, nel 1764, 171 erano contadini e 235 manifatturieri impegnati in due filande di seta, tre tintorie, 31 telai. Era il preludio del grande sviluppo economico dell’Ottocento quando emerse una nuova borghesia arricchitasi con le manifatture.

La forte crescita tra il 1820 e il 1860, dovuta a filande e opifici allineati a bordo del lago e a concerie rese necessari nuovi spazi e il paese si espanse oltre le vecchie mura. Furono abbattute tre porte del Trecento. Le finanze del paese consentirono la costruzione della sede nuova del Municipio, e interventi strutturali nella pieve di Sant’Andrea. Alla crescita del paese contribuì l’arrivo nel 1885 della linea ferroviaria da Brescia. I nuovi mezzi di trasporto segnarono un elemento di progresso anche turistico, ma comportarono un parziale sventramento del tessuto urbano di Iseo medievale.

Negli anni Venti si affacciò il declino dell’industria tessile e di quella conciaria, mentre il porto industriale veniva costruito a meridione del paese. La ferrovia e la statale portavano turisti la domenica.

A partire dal 1928 si cominciò a costruire su palafitte un lungolago dinanzi a case prima a riva.

Iseo

Lungo il tragitto che porta ad Iseo è d’obbligo fare tappa a Provaglio d’Iseo, dove si trova lo splendido Monastero di San Pietro in Lamosa, fondato dai Monaci Cluniacensi e affacciato sulle torbiere del Sebino. Poco distante si trova Iseo, che dà il nome al tutto il lago, sul quale la cittadina si affaccia e che invoglia al passeggio fra le sue varie piazze adiacenti, cuore mercantile e civile in passato: piazza Garibaldi (o del Mercato), piazza Gabriele Rosa (o del Porto) e piazza statuto, il luogo del potere politico.
Durante la passeggiata si ammireranno i resti dell’Imponente Castello degli Oldofredi, l’oratorio di Santa Maria del mercato e infine la Pieve di S. Andrea, raro esempio in Italia di chiesa con campanile in facciata. Internamente ricca di quadri, la chiesa conserva addirittura un’opera pittorica dell’Hayez del 1838, un S. Michele.

Pieve di Sant'Andrea 

Vero e proprio perno della visita guidata ad Iseo è la Pieve di Sant'Andrea. Secondo la tradizione la pieve sarebbe stata fondata sul finire del V secolo dal vescovo di Brescia, San Vigilio, e dedicata a Sant’Andrea, protettore dei pescatori. Di questa prima chiesa non esistono però resti. Quella odierna sorse nel XII secolo, fuori dal nucleo urbano, e solo dopo due secoli inclusa nella cerchia delle mura.
Il sagrato è dominato dalla facciata della pieve al cui centro, secondo l’uso cluniacense diffuso in Francia, si alza slanciato il campanile a cuspide. Per l’eleganza della mole e l’equilibrio cromatico è considerato il più bel campanile romanico del Bresciano.
A destra del campanile, sempre in facciata, è il mausoleo di Giacomo Oldofredi. All’interno dell’edicola sta il sarcofago con una iscrizione latina che tesse le lodi del defunto come costruttore delle mura d’Iseo, recando la data del suo decesso: 18 novembre 1325. Oggi l’interno delle chiesa è il risultato del rifacimento quasi completo operato in gusto neoclassico tra il 1826 e il 1840 da Rodolfo Vantini (allora architetto alla moda); e fu fortuna che i finanziamenti si esaurissero prima ch’egli intervenisse in facciata.

Castello Oldofredi

Su una modesta altura, quasi ai margini del centro storico, sorge il castello degli Oldofredi con pianta quadrata e torri angolari in pietra viva. Fu costruito nell’XI secolo ma fu restaurato e rafforzato più volte, finché Venezia lo adibì a sede di guarnigione militare. Cessata la sua importanza nel Cinquecento, fu occupato nel 1587 dai Cappuccini che lo tennero per tre secoli

Piazza Garibaldi o "del Mercato"

La centrale piazza Garibaldi ha origini medievali, quando lo slargo ospitava il mercato si affacciava direttamente sul lago. Guardandosi intorno balza all’occhio che i portici sono diversi gli uni dagli altri negli archi di varia luce; ogni proprietario di casa se li è costruiti a modo suo, erigendoli in tempi successivi sul porto che andava interrandosi.
Oggi la piazza è delimitata verso il lago dall’imponente Palazzo dei Grani, realizzato in stile neoclassico da Vantini tra il 1826 e il 1833, al posto di un basso magazzino di cereali. Sotto il portico del piano terreno si teneva la borsa del grano. Oggi è sede municipale. 

Santa Maria del Mercato

Costruita nel Trecento dagli Oldofredi, rifatta e affrescata nel Settecento. L’interno, a unica navata, coperto da volta a crociera, ha un solo altare, sul quale c’è un affresco quattrocentesco raffigurante la Maternità della Madonna.

Palazzo dell'Arsenale 

Edificio del Trecento, forse una vecchia torre dove convenivano armati locali, poi ampliata dagli Oldofredi che ne fecero una loro residenza. Divenuto proprietà comunale e ridotto a magazzino nel Seicento, il palazzo fu adattato dall’Ottocento fino al 1980 a carcere. Grazie a un restauro intelligente, l’edificio ha messo in luce un bel porticato quattrocentesco e una loggia verso il lago. Oggi viene usato per attività culturali e mostre di artisti del Novecento ed è parte integrante della visita guidata ad Iseo.
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