Città murate
Il Veneto e la Lombardia conservano esempi di città fortificate, talvolta Patrimonio Unesco: basti menzionare Verona, Peschiera del Garda e Sabbioneta.
Da Lazise a Soave, da Peschiera a Marostica passando per Verona, il Veneto è ricco di esempi di città murate, sia Medievali sia Rinascimentali. Le parole castello, forti, rocche, fortezze e baluardi sono sempre molto evocative e suggestive. Davvero i Castelli fanno ancora sognare gli uomini da grandi e da piccini: questi ultimi li vedono attraverso le fiabe e i racconti che parlano di fate e incantesimi. Ma al di là di questa atmosfera fiabesca, le città murate del Veneto sono ancora oggi una realtà vivente, che ci parla di un passato fatto di tornei, caroselli, episodi d’amore, giullari, guerre, assalti, catapulte, saccheggi e rovine.
Lazise e Peschiera del Garda
Iniziamo da Lazise e Peschiera, sulla sponda veronese del lago di Garda, così vicine, ma così diverse. La prima – Lazise risale alla metà del Trecento quando fu fondata dai Della Scala di Verona – è un esempio perfetto di città murata medievale, con la cinta muraria, le torri, i camminamenti di ronda, il fossato, i resti del Castello. La seconda invece – Peschiera del Garda fu concepita da Venezia nel Cinquecento – ha meritato recentemente il titolo di patrimonio dell’umanità da parte Unesco come esempio di città murata rinascimentale, dotata di bastioni angolari a punta di lancia, terrapieni e porte urbiche. Viene definita infatti città “alla moderna”, il cui concepimento si rese necessario con l’invenzione dei cannoni attraverso l’uso della polvere da sparo. Oltre alle difese cittadine, Peschiera nell’Ottocento fu dotata di quindici forti nello stretto circondario rendendola inespugnabile. Proprio come Verona, che subì lo stesso processo da parte degli Austriaci divenendo quello che si chiama un “campo trincerato a forti staccati”.
Soave e Marostica
Fra il veronese e il vicentino sorgono invece altre due città murate di impronta e fondazione scaligera, vale a dire Soave e Marostica, quest'ultima famosa per la partita a scacchi che si tiene ogni due anni pari. Il Castello di Soave è una tipica costruzione militare del Medioevo e sorge sul Monte Tenda. Da questa posizione strategica e di grande effetto visivo, il maniero domina la vasta pianura sottostante e copre da solo un’area di quasi sei mila metri quadrati. Intorno ad un’alta torre, detto Mastio ruotano tre cortili di forma, dimensione e livello differenti. Dal castello partono poi le mura scaligere che recingono tutto il paese. Alte 12-18 metri, le cortine sono scandite da 24 torri scudate (aperte internamente per renderne vano l’uso da parte di eventuali intrusi). A differenza di Marostica, di cui parleremo a breve, qui manca il castello da basso, il che induce a pensare che Soave controllasse i traffici diretti o provenienti dall’alta collina e dalla montagna, piuttosto che quelli lungo l’asse Verona-Vicenza. Anche l’aspetto attuale di Marostica è frutto di rifacimenti scaligeri, essendo infatti uno dei nodi strategici più rilevanti del rispettivo scacchiere fortificato, ma qui, come si accennava, fu realizzato un apparato difensivo basato sul Castello superiore e quello inferiore, il primo come rocca e il secondo quale stazione di prelievo fiscale sui commerci in transito, o in entrata.
Sabbioneta
Fuori dal Veneto, in terra lombarda, ai confini fra il mantovano, il cremonese e il parmense spunta in mezzo alle nebbie padane uno dei simboli delle città murate della Lombardia: Sabbioneta, antica capitale del Ducato di Vespasiano Gonzaga, considerata essere la città murata ideale del Rinascimento. Dal 2008 è stata inserita sulla lista del patrimonio Unesco in quanto esempio di città perfetta dal punto di vista urbanistico. Il primo atto di Vespasiano fu proprio l’erezione di una cinta fortificata. Il perimetro murato di Sabbioneta assunse una forma di esagono i cui bastioni angolari sono a cuneo, proprio come quelli di Peschiera del Garda.
Le Mura di Verona
Vogliamo concludere questa breve disquisizione col ricordare che 20 anni fa, era il 30 novembre del 2000, Verona entrava a far parte del Patrimonio dell’Umanità, non per le sue eleganti chiese, non per i suoi imponenti edifici romani e nemmeno per gli eleganti palazzi nobiliari, ma soprattutto perché costituisce un esempio unico al mondo di città murata e fortificata, dotata di porte, bastioni, terrapieni, rondelle, fossati, muri, forti staccati ecc.
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