Peschiera dal Garda è una tappa suggestiva del Lago di Garda, non solo perchè si tratta di una delle più belle cittadine che si affacciano sul Benaco, ma anche perchè è finora l'unica cittadina lacustre ad essere entrata a far parte del Patrimonio UNESCO. Di seguito vengono fornite alcune informazioni essenziali.
Cenni storici
Attraverso una visita guidata sarà possibile ripercorrere le fasi storiche più importanti di Peschiera: qui sono ancora fresche le traccie di importanti civiltà passate. Trovandosi in un crocevia fluviale molto importante, a sud del Garda dove sfocia il Mincio affluente del fiume Po che si getta nel mar Adriatico, Peschiera del Garda ha sempre avuto una certa rilevanza soprattutto per questa sua posizione geograficamente e strategicamente molto rilevante. A Peschiera del Garda sono stati trovati i resti di sette villaggi di palafitte dell’età del bronzo.
Anche i Romani ne avevano intuito il potenziale commerciale e qui fondarono l’antica cittadina di Arilica che era sede di ben due collegi di navicellai (quelli che guidavano i navicelli, delle piccole barche a vela per solcare il lago o il Mincio).
All’epoca delle lotte fra Comuni, Dante la definì nel XX canto dell’Inferno “bello e forte arnese da fronteggiare bresciani e bergamaschi”. Mastino I della Scala fece costruire qui infatti il primo castello, rafforzò ed ampliò il borgo con mura e torri.
Dal 1441 Peschiera entra nell’orbita della Repubblica Serenissima che governò la città per più di tre secoli facendo costruire nel ‘500 una nuova cinta muraria pentagonale. E ancora oggi Peschiera conserva la cinta muraria, i bastioni, le mura e i fossati fatti costruire dai Veneziani.
Passeggiata lungo le mura veneziane
Il punto migliore per iniziare la visita guidata a Peschiera è Porta Brescia: qui la visione d’insieme è molto suggestiva, con un unico colpo d’occhio si vede il baluardo Tognon, con la sua caratteristica forma a cuneo, al centro Porta Brescia, e tra un bastione e l’altro la poderosa cortina muraria in mattoni che si immerge nella cosiddetta Fossa Reale. Anche se oggi il canale è popolato da anatre e pesci, siamo di fronte a una poderosa macchina da guerra. È una testimonianza delle trasformazioni a cui vengono sottoposte le mura di una città una volta che vengono introdotte le armi da fuoco.
Alla fine del ‘400 inizio ‘500 l’uso dell’artiglieria pesante diventa sempre più massiccio e obbliga tecnici e architetti militari ad escogitare strutture murarie in grado di resistere ai colpi di cannone. Bisognava costruire mura molto più spesse, rinforzate nella parte posteriore da terrapieni. Il paramento esterno delle murature veniva inclinato, allargandosi verso il basso, per formare un’ampia scarpa. In questo modo le mura favorivano lo scivolamento del proiettile riducendone l’impatto.
La più grande innovazione delle cosiddette “fortificazioni alla moderna” è il bastione o baluardo a punta di lancia, invenzione italiana che trova le sue prime applicazioni nelle città murate dei confini del dominio veneto: Legnago, Brescia, Orzinuovi e appunto Peschiera.
Cose da vedere:
complesso della cinta fortificata;
monumento ai Caduti eretto sul molo (un legionario all’atto di ripararsi il capo con lo scudo);
Porta Verona, eretta su disegno di Michele Sanmicheli nel 1553-54;
Ex caserma d’Artiglieria, Padiglione degli Ufficiali, ex caserma della Fanteria, Palazzo del Comando austriaco;
Porta Brescia, sempre eretta su progetto del Sanmicheli nel 1551 (ponte settecentesco):
Piazza d’Armi, ora dedicata a Ferdinando di Savoia, è occupata sul lato occidentale dalla mole del carcere militare, ospitato nell’antico ospedale militare austriaco nel 1866. Esso poteva ospitare, in tempo di guerra, fino a 600 infermi, protetti da strutture a prova di bomba;
Parrocchiale di San Martino, sorta secondo la tradizione, sulle rovine di un precedente tempio pagano;
A fianco della chiesa è venuto alla luce nel 1974 un tratto di tessuto urbano di età romana (secoli I-IV d. C.). Che qui vi fosse un vicus romano ci è testimoniato anche da Plinio il Vecchio che parla della pesca delle anguille praticata all’inizio del fiume Mincio;
Sul lato orientale della piazza i resti della rocca scaligera con la cinquecentesca porta d’accesso al cortile;
Dal Ponte dei Voltoni il nostro occhio può spaziare verso il canale di mezzo e il lago aperto e sul fiume Mincio scavalcato dal ponte della Ferrovia. L’artistico doppio ponte (ferroviario sopra e stradale sotto) chiamato Setteponti, costruito dagli Austriaci nel 1854 non c’è più, distrutto dagli angloamericani nel 1944 in seguito a un’incursione aerea;
la Madonna del 1840 collocata sulla facciata dell’ex sede municipale.
Qui un video che mostra una possibile giornata piacevole da trascorrere a Peschiera del Garda.