Soave
Oggi dire Soave vuole dire vino, ma il borgo è noto per la presenza di un magnifico Castello e per le sue origini longobarde. Sembra infatti che il nome derivi da Suaves, una popolazione giunta qui dalla Svevia al seguito del Re Alboino nel 568. Prima dell’invasione Longobarda, Soave era un pagus romano sorto lungo la via Postumia. Ecco qui i punti salienti di una visita della cittadina con una guida turistica per scoprire uno dei borghi più famosi e suggestivi del Veneto.
Cenni storici sul borgo medievale di Soave
Soave, posta ai margini della pianura, laddove iniziano i primi rilievi delle valli retrostanti, costituisce uno dei più bei esempi di città murata medievale, in un paesaggio di colline coltivate a vigneti. Dentro nel perimetro cintato si conservano palazzi di epoca veneziana, e in cima al Monte Tenda veglia l’antico Castello, una fortezza scaligera costituita da un mastio trecentesco e da un corpo di guardia racchiusi in una triplice cerchia di mura.
Passeggiata lungo Via Roma
La passeggiata inizia all’esterno delle mura ghibelline, di fronte a Porta Verona, l’ingresso meridionale del borgo, una delle tre porte esistenti in epoca medievale. La porta mostra un aspetto imponente e la merlatura a coda di rondine ricorda la fedeltà degli Scaligeri verso l’Impero. Dietro la porta si trova Via Roma, dove si respira ancora il dinamismo commerciale che doveva caratterizzare Soave già nel medioevo. Soave, grazie alla posizione sulla Via Postumia, era sin dal tempo dei Romani un borgo di grande transito. Fu la Signoria di Verona, gli Scaligeri, a trasformare il borgo in una cittadina fortezza. La posizione di avamposto verso i domini padovani convinse Cansignorio della Scala nel 1379 a cingere l’intero paese di mura. Il castello però, che domina il borgo dall’alto del Monte Tenda, esisteva già da prima dell’anno Mille, sebbene avesse un aspetto più rudimentale.
Piazza principale
Piazza dell’Antenna deve il suo nome alla resistenza dei Soavesi all’occupazione delle truppe austriache di Massimiliano d’Asburgo, nel 1511. Durante gli assestamenti politici e militari dovuti alla Lega di Cambrais, infatti, il “todesco” voleva sottrarre a Venezia il dominio di Terraferma. A ricordo dell’eroismo cittadino, che costò 366 vittime e l’incendio del borgo, Venezia donò a Soave lo stendardo di San Marco da innalzare durante le feste civili su un’antenna che poggia su un pilo di marmo.
Palazzo di Giustizia
L’edificio con i due grandi archi e la scalinata di fronte che affaccia sulla piazza è il Palazzo di Giustizia. Fu edificato in soli 4 mesi nel 1375 per volontà di Cansignorio della Scala, lo stesso che cinse Soave di mura merlate. Peccato che dopo solo 12 anni l’intera città passò in mano ai Visconti di Milano. Ma solo per poco perché poi dal 1405 la città sarà quasi solo veneziana.
Palazzo Cavalli
L’edificio in stile gotico veneziano che affaccia sulla piazza, con le finestre trilobate ad arco, è Palazzo Cavalli, la cui facciata era un tempo pregevolmente affrescata con soggetti mitologici di Giovanni Maria Falconetto. Particolarmente interessanti sono i capitelli delle colonnine, sui cui fusti vi sono le immagini in bassorilievo di uno scorpione e di una lucertola, forse simboli di amore per la verità, e, per la loro mutevolezza, di superamento della morte.
La parrocchiale di San Lorenzo
Sempre su questa piazza si trova il Duomo, un tempio ad una navata, con altari barocchi e pregevoli dipinti. La pala più importante è quella di Francesco Morone che raffigura San Rocco, la Vergine in con trono con bambino, San Gioacchino e il Padre Eterno nella lunetta. L’opera è pervasa da una serenità pacata, ravvivata dai colori smaltati e dalla luce brillante e algida con una rigida prospettiva e un impianto architettonico desunto dal modello della giovanile pala di Giorgione per il duomo di Castelfranco.
Palazzo del Capitano
Prima di salire in Castello varrà la pena passare per il Palazzo del Capitano presso Porta Aquila. Era l’antica residenza dei Governatori di Soave. Durante la dominazione veneziana divenne la residenza dei Capitani, cioè la massima autorità. Il Palazzo e l’annesso giardino, con la scalinata che porta al Castello, son stati donati al Comune di Soave dalla famiglia Zanella ed è oggi sede del Comune di Soave.
Madonna della Bassanella
Per chi, in luogo di armi e violenza, volesse dedicarsi allo spirito, appena fuori le mura si trova il Santuario della Madonna della Bassanella. Qui esisteva una prima cappelletta consacrata già nel 1098, e in seguito trasformata in chiesa con la facciata rivolta ad ovest. Nell’Ottocento completamente rinnovata in stile dorico. È un luogo molto amato dai Veronesi e sorto a ricordo di un miracolo: la fine di una spaventosa pestilenza ad opera di un’immagine di Maria. Davanti al sagrato si ha una visione spettacolare dei vitigni soavesi.
Oltre a Soave …
Per gustare appieno Soave la giornata potrebbe concludersi allegramente con la degustazione dei rinomati vini locali in una delle numerose pregiate cantine locali: il Soave base, il Soave superiore e il dolce Recioto di Soave. Oppure, prima di lasciare questi luoghi varrà la pena fare un salto alla Abbazia di San Pietro posta nel Comune di San Bonifacio. Si tratta di un pregevole esempio di arte romanica con facciata tripartita, torre campanaria e interno decorato con affreschi in stile giottesco.