I Tiepolo, due artisti a confronto

A Villa Valmarana i loro splendidi affreschi

Tiepolo, padre e figlio

I due Tiepolo, padre e figlio, a Vicenza lavorano fianco a fianco nella Villa Valmarana ai Nani, esprimendo due visioni del mondo totalmente diverse. Il padre è legato ancora al mondo antico e ai classici della letteratura. Il figlio invece ha un occhio di riguardo per il mondo rurale e per la contemporaneità. 

Tiepolo Giambattista (1696-1770)

Il più grande pittore decoratore in stile rococò. Nacque a Venezia e fu attivo a Venezia, Bergamo, Vicenza, Milano, Verona, Padova, Udine, Würzburg e in Spagna dove morì. La sua pittura, pur retorica nel soggetto, fu splendidamente teatrale: piena di luce e movimento, stravagante, audace negli scorci e nelle aeree prospettive, complessa e squisita nel disegno lineare, leggera e ariosa nel colore, disinvolta e raffinata nella tecnica. Il Tiepolo, che decorò un gran numero di chiese e palazzi con eccezionale virtuosismo, rappresenta il culmine della grande tradizione italiana di pittori decoratori, che dal Veronese e da Pietro da Cortona si prolunga in Sebastiano Ricci e nel Piazzetta. Studiò dapprima con Gregorio Lazzarini, ma le sue opere giovanili, fino a circa il 1720, mostrano l'influsso del Caravaggio e del Crespi. In seguito il contatto con l'arte del Piazzetta, il principale pittore veneziano del tempo, e del Ricci, che era appena tornato da Venezia, trasformò il suo stile rendendolo luminoso, gaio e fantastico. La sue riscoperta del Veronese (Paolo Caliari) verso il 1725 lo condusse infine alla pittura della maturità. Le sue opere successive, possono essere divise nei seguenti periodi: Lombardia e Venezia (1730-40), culminante nella decorazione della galleria di palazzo Clerici a Milano, grandi decorazioni a Venezia (1741-50), tra cui gli affreschi di palazzo Labia; Würzburg (1751-53), Venezia e Veneto (1754-62), Spagna, con gli affreschi nel palazzo reale di Madrid (1762-70). Eseguì anche alcune bellissime pale d'altare e pochi ritratti.

Giandomenico Tiepolo (1727-1804)

Nato a Venezia, figlio di Giambattista, dall'età di 13 anni fu il suo aiuto principale. Fu dominato dalla personalità del padre e ne imitò lo stile. Dopo la morte del padre in Spagna, tornò a Venezia e lavorò anche a Genova e a Padova. Le sue scene satiriche e grottesche di vita veneziana sono più originali e interessanti dei suoi quadri di soggetto sacro.
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