Visitare il Tempio di San Lorenzo

Un luogo che conosce la sacralità della morte

Tempio di San Lorenzo

L’ordine francescano a Vicenza si sarebbe insediato già quando San Francesco, il poverello di Assisi, non era ancora morto e Vicenza avrebbe conosciuto il suo passaggio nel 1216. Anche se le tracce sulla sua presenza si perdono nella leggenda, è assodato che in città si formi un gruppo di suoi seguaci. Ma è solo nella seconda metà del XIII secolo che si costruiscono i conventi e le chiese degli ordini “mendicanti”, un fenomeno architettonico e di devozione popolare senza pari. Dopo i Domenicani e gli Agostiniani anche i Francescani decidono di insediarsi nei pressi della Porta Nuova ove già una piccola cappella portava l’intitolazione a San Lorenzo, il santo della graticola nell’iconografia popolare.

Cenni storici

San Lorenzo è una chiesa innovativa, mescola elementi lombardi, cistercensi e cisalpini e diviene un modello di architettura veneto-padana al risorgere della vita religiosa e spirituale dopo l’eresia catara e la tirannide di Ezzelino da Romano, in un luogo strategico di grande andirivieni di pubblico.
I lavori di costruzione della chiesa di San Lorenzo inizieranno nel 1280 e si concluderanno circa vent’anni dopo grazie al contributo del Comune e al ricavato della confisca dei beni degli eretici, dei Frati e dei privati cittadini. Una caratteristica fondamentale è il grande sagrato antistante che attirava i fedeli verso la predicazione, sovrastato da una facciata monumentale a capanna improntata agli esempi padovani e un portale di Andriolo de Santi che mostra un banchiere pentito inginocchiato che aspira a farsi perdonare il peccato d’usura.

Interno

L’interno mostra la luce in tutte le sue sfaccettature, grazie alle aperture lungo il perimetro che creano una fonte di luce costante che pervade lo spazio e lo slancio dell’abside poligonale tipica delle chiese d’oltralpe perché San Lorenzo si apre a molte suggestioni come questo slancio verso l’alto e l’assoluto segnato dal verticalismo dei poderosi pilastri cilindrici, l’invito alla preghiera e alla contemplazione di luce e altezza. Questo è forse il motivo per cui la chiesa è considerata una sorta di Pantheon per i ricchi vicentini, che per 800 anni ha rappresentato un ambito luogo di sepoltura.

Altare Pojana

Uno degli altari più significativi è situato nella parete di fondo del braccio destro del transetto: chiaramente ispirato ai modelli padovani, l’Altare Poiana realizzato nel 15° secolo reca un trittico lapideo policromo raffigurante Cristo sul sepolcro sorretto da angeli tra i Santi Francesco e Bernardino di chiaro influsso donatelliano e la lunetta della Crocifissione e la Vergine Maria e San Giovanni permeati da un profondo dolore.

Conclusioni 

In considerazione della sua posizione strategica e della sua importanza, la chiesa di San Lorenzo si trasformò ben presto in una sorta di Pantheon ospitante diversi monumenti funebri di insigni cittadini di Vicenza tra cui il fiorentino Gangalando de' Gangalandi, guelfo ed esule come Dante Alighieri e Giambattista da Porto: il grandioso monumento del prefetto generale della Repubblica Veneta e governatore di Candia rappresenta un vero e proprio apparato celebrativo carico di simboli guerreschi. Nella categoria dei monumenti funebri si annovera anche il Cenotafio di Vincenzo Scamozzi, instancabile erede e discepolo di Andrea Palladio.

La chiesa conobbe un triste destino nel 1796 quando le truppe francesi devastarono l'interno trasformandolo in fienile e adibirono il convento a caserma. Dopo un lungo periodo di abbandono nel 1927 i Frati Minori Conventuali vi fecero ritorno e officiarono fino al 2017.

CREDIT foto CONSORZIO VICENZA
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