I luoghi della Repubblica Sociale Italiana

Un percorso attraverso fatti, eventi, memorie storiche

Repubblica di Salò

Una visita guidata ai principali luoghi che furono protagonisti della Repubblica sociale di Salò, può essere molto importante per capire l'importanza che questo paese del Lago di Garda ha avuto per l'intera Italia. Sotto troverete le tappe fandamentali a Salò:  

Cenni Storici 

Per 20 mesi, dal settembre 1943 all’aprile 1945 Salò, capitale del Garda, assunse anche il rango di capitale d’Italia, per quanto di un’Italia divisa in due, con al nord la Repubblica Sociale di Mussolini e al Sud lo stato monarchico di Vittorio Emanuele III e Badoglio. La battaglia per la pace diventa perciò la battaglia contro il fascismo. La guerra per la liberazione del paese dal nazista occupante diventa guerra contro i suoi fiancheggiatori. La guerra antitedesca diventa guerra civile. E il luogo dove questa più ferocemente si esercita è il Nord. Mussolini approda qui dopo il voto di sfiducia del 19 luglio 1943. Il 25 luglio per ordine di Badoglio crolla il partito fascista e Mussolini viene arrestato e portato sul Gran Sasso, da dove viene liberato il 12 settembre dai paracadutisti delle SS, cioè 4 giorni dopo l’armistizio dell’8 settembre. Il 10 settembre i tedeschi avevano invaso il sud Italia e occupato Roma, costringendo Badoglio e il Re alla fuga a Brindisi. Da Monaco di Baviera annuncia il suo ritorno e il 24 settembre si tiene il primo Gabinetto. 

La data ufficiale che sancisce la nascita della Repubblica Sociale Italiana è il 14 novembre quando viene stilato il Manifesto di Verona, uno statuto con cui si dichiarava morta la Monarchia dei Savoia e si dava nascita al nuovo stato, denominata sociale allo scopo di dimostrare agli italiani, ormai alla miseria, che l’obiettivo era il miglioramento della qualità della vita della gente comune. Il 1° dicembre il nuovo stato prendeva il nome definitivo di “Repubblica Sociale Italiana”, che passerà alla storia come “Repubblica di Salò”, anche in ricordo del glorioso passato storico della cittadina, già capitale della Magnifica Patria durante il secolare dominio della Serenissima. 

La scelta della sponda occidentale del Lago di Garda non era casuale: il Garda era una località tranquilla, lontana dalle tensioni sociali delle grandi città, con un basso rischio di attacchi aerei. ALimone c’erano i confini del terzo reich (dopo l’annessione del Trentino alla Germania). L’area risultava facile da raggiungere e difendere. Inoltre la presenza sul territorio di numerosi alberghi, eleganti ville, case di cura che assicuravano sistemazioni ideali per i Ministeri, i gerarchi, gli ufficiali. Non da ultimo, la popolazione locale era abituata a trattare e socializzare con una clientela tedesca. 

Di seguito alcuni dei principali luoghi da vedere:  


Palazzo della Croce Rossa 

Sede del Minculpop, fucina della propaganda (Ministero della Cultura Popolare). Il capo di Gabinetto era Giorgio Almirante (all’epoca trentenne), futuro segretario dell’MSI. Il Duce lo ha notato e lo stima: “è uno dei fascisti colti presenti a Salò” dice di lui Mussolini. 

Villa Amadei

Qui era stata allestita la Divisione Spettacolo.

Villa Angelini 

Era occupata da cabine telefoniche riservate ai giornalisti delle varie testate. Era quindi la sede della Stampa accreditata presso gli organi di governo fascisti. 

Ex Liceo Scientifico Enrico fermi 

Durante la prima guerra mondiale l’edificio fu sede di un ospedale militare. Ma al tempo della R.S.I. i locali del Liceo furono utilizzati come sede di reparti della Divisione Mobile della Brigata Nera “Ettore Muti” e di un reparto della X Flottiglia Mas della Marina (chiamata la X Mas). 

Palazzo della Magnifica Patria 

Era in collegamento con l’agenzia di stampa che si trova nella strada in alto ed era la sede dell’ufficio interpreti per la traduzione dei comunicati esteri. L’edificio è oggi il simbolo dell’epoca d’oro della Serenissima. Sotto la loggia quattrocentesca si ammirano gli stemmi dei comuni della Magnifica Patria, frammenti di affresco del Trecento, un dipinto murale del Settecento bocciardato, i campioni delle misure lineari del 1566. 

Ex Albergo Italia 

Edificio settecentesco posto su tre piani, fu messo a disposizione degli uomini della guardia di Benito Mussolini agli ordini del Console della Milizia Albonetti. Da qui due grossi e potenti altoparlanti trasmettevano ogni sera il bollettino ufficiale di guerra. Lo si doveva ascoltare sull’attenti e a capo scoperto. Chiamato la Casa del Fascio durante i giorni della Rsi, dopo la guerra l’edificio di proprietà statale verrà ribattezzato la Casa del Popolo ed ospiterà per molti anni la sede di alcune associazioni. 

Hotel Nonna Ebe 

Durante la Rsi lo stabile venne sequestrato dall’autorità fascista e adibito a mensa e alloggio per gli agenti della Polizia repubblicana e per i dipendenti della pubblica amministrazione fascista. 

Oratorio maschile 

Era l’oratorio parrocchiale, che durante la Rsi ospitò un raggruppamento di Brigate Nere di Salò agli ordini di Alessandro Pavolini. Queste vennero costituite nel giugno del 1944 e di fatto impiegate quasi esclusivamente per la repressione della Resistenza partigiana (cit. “lotta contro i banditi e i fuorilegge”). 

Ex Chiesa di Santa Giustina

Era la sede del comando della Guardia Nazionale Repubblicana (G.N.R.) agli ordini di Renato Ricci; essa aveva sostituito la soppressa Arma dei Carabinieri. 

Agenzia Stefani

Nel grande edificio delle scuole elementari fu l’allestita l’agenzia di stampa della propaganda fascista (agenzia di informazioni italiana). All’origine della denominazione popolare Repubblica di Salò c’è proprio questa agenzia, organo ufficiale di informazione del’epoca, progenitrice dell’attuale agenzia Ansa. Tutti i dispacci riguardanti le decisioni del governo della Rsi, e che arrivavano nelle redazioni di mezzo mondo, erano appunto datati “Salò”, e questo contribuì a determinare il nome corrente della Repubblica sociale. Così come anche con la denominazione “ragazzi di Salò” si intendono i giovani che nel 1943 aderirono volontariamente all’ultima versione del regime mussoliniano. 

Villa Simonini 

Nell'attuale Hotel Laurin vi era la sede del Ministero degli Affari esteri, retto personalmente da Mussolini. La sua ricurva scala doppia appariva nei film Luce in occasione delle visite di diplomatici stranieri.
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