L'arte Gotica a Verona: i Della Scala

Percorsi didattici per le scuole

Monumenti Scaligeri

Molti Scaligeri apportarono modifiche alla città, dai rinforzi delle mura all'edificazione di quartieri e piazze, dalla creazione di nuovi edifici all'edificazione del loro simbolo per eccellenza: Castelvecchio. Lunga è la lista di monumenti risalenti all’epopea scaligera, di cui sotto elenchiamo i principali. 

  • Palazzo di Cangrande in piazza dei Signori (1280), ora Prefettura
  • Palazzo del Capitano (1363)
  • Arche Scaligere
  • Casa di Romeo 
  • Via Sottoriva
  • Domus Mercatorum in Piazza delle Erbe (1301) 
  • Fontana di Madonna Verona (1368)
  • Torre del Gardello (1370)
  • Corte Sgarzarie (1299)
  • Castelvecchio con il Ponte Scaligero (1354)
  • Statua di Cangrande nel Museo di Castelvecchio
  • Basilica di San Fermo (ordine dei Francescani, dal 1261)
  • Chiesa di Sant’Eufemia (Ordine degli Agostiniani, dal 1275)
  • Basilica di Santa Anastasia (Ordine dei Domenicani, dal 1290)
  • Torre di Alberto I della Scala (1298), in testa al Ponte Pietra
  • Mura di Cangrande attorno alla città (1320-1325) 

Palazzi di Cansignorio e di Cangrande in Piazza dei Signori 

Quest’incantevole angolo medioevale di Verona è circondato da edifici che ci riportano ai tempi dei cavalieri in armatura. Queste due imponenti costruzioni furono realizzate dagli Scaligeri durante il loro regno. Quella di Cangrande è lal più celebre poiché venne ospitato Dante, che dedicò a Cangrande I tre terzine nel Paradiso, e sempre qui il Boccaccio, ospite, ambientò una novella del suo Decamerone. Coronato dalla tipica merlatura ghibellina, tale palazzo fu riccamente decorato negli interni ed una sala fu addirittura dipinta dal sommo Giotto, ma i pesanti interventi di ristrutturazione hanno cancellato le tracce della costruzione scaligera. In epoca veneziana fu sede del Podestà, quando fu aggiunto sulla facciata il bel portale del Sanmicheli. Oggi è sede della Prefettura. 

Santa Maria Antica e le Arche Scaligere

La chiesa sarebbe di fondazione longobarda (VIII secolo), ma ricostruita in forme romaniche dopo il terremoto del 1117. Fu adottata dalla famiglia Della Scala come propria chiesa e, nel cortile adiacente, furono costruite le monumentali tombe dei componenti della famiglia, note a tutti come Arche Scaligere. Esse rappresentano una delle più alte espressioni della scultura del Trecento nel Nord Italia. pur apparentemente somigliandosi tutte, ciascuna ha una sua forma particolare, dalla più semplice e bella di Cangrande I alla più spettacolare e complessa dell’ambizioso Cansignorio. Sulla sommità, le statue equestri dei Signori sepolti sottolineano ancor più l’effetto fantastico dell’insieme. 

Torre del Gardello in Piazza delle Erbe

Posta a lato dell’odierno Palazzo Maffei sul fondo della piazza, fu realizzata da Cansignorio della Scala nel 1370, che vi pose il primo orologio a campana della città (il quadrante all’esterno fu applicato nel 1421). Alta all’epoca 40 metri, era la torre più elevata della città, mentre la campana segnò uno dei momenti iniziali a Verona nell’applicazione della meccanica. 

Castelvecchio con il Ponte Scaligero 

Dimora scaligera alternativa al Palazzo in Piazza dei Signori, Castelvecchio fu fatto erigere da Cangrande II della Scala nel 1354-1355 assieme al Ponte che ne completava la funzione difensiva e che, allora con accesso solo dall’interno del Castello, ne garantiva una via di fuga dalla città. Era perciò una sorta di fortezza-reggia, composta da due parti: l’area destinata ai soldati con una vera piazza d’armi, e la vera e propria abitazione del signore, lussuosa e spettacolare all’interno. Il tutto è rinforzato da sei torri e un “mastio”, ossia la torre principale che serviva sia da vedetta che da ultimo luogo di rifugio, e difesa in caso di attacco. Così come il ponte in mattoni serviva da via di fuga dal castello: capolavoro di ingegneria, lungo 120 metri, si sviluppa su tre arcate. Robustissimo e fortificato fu purtroppo demolito dai tedeschi in ritirata nel 1945, ma fortunatamente ricostruito ripescando le pietre dal letto del fiume. 

Basilica di Sant’Anastasia

Anche se esternamente non è spettacolare come il Duomo o San Zeno, internamente la chiesa è un vero e proprio deposito di tesori. Costruita alla fine del Duecento, i lavori si protrassero per due secoli. Fu iniziata per volontà dei Della Scala che la affidarono ai Domenicani: cospicue furono le donazioni per la sua realizzazione e abbellimento da parte di numerosi membri appartenenti alla famiglia dei Della Scala. È senza dubbio la più significativa realizzazione per l’architettura gotica a Verona, così come la Basilica di San Zeno è per l’arte romanica. La facciata, in mattoni, non fu mai finita. Molto bello soprattutto il portale, realizzato con marmi di tre colori: rossi, bianchi e neri. L’interno è di un grandioso respiro, tipicamente italico nel modo di accogliere e di reinterpretare il messaggio gotico d’oltralpe. 

Basilica di San Fermo Maggiore 

Non è una chiesa, ma son due chiese sovrapposte; la chiesa inferiore è romanica, di origine benedettina, quella superiore rielaborata in forme gotiche. Infatti, all’inizio del 1300 i Francescani, subentrati nel 1261 ai Benedettini, iniziarono una grandiosa trasformazione della chiesa superiore romanica in chiesa gotica, in una straordinaria convivenza di stili che la rendono unica. In particolare, l’apside maggiore poligonale e le testate del transetto danno il carattere gotico alla costruzione, con timpani e cuspidi. Il bellissimo interno trecentesco della chiesa superiore, luminoso e ampio, reso dai Francescani a navata unica per agevolare la predicazione, raccoglie, sotto lo stupendo soffitto ligneo a carena di nave, affreschi di finissima fattura. Il piano inferiore (romanico) è buio e raccolto, quasi misterioso. 

Il Museo di Castelvecchio 

La sede museale di Castelvecchio, oltre a farci apprezzare l’antico edificio, contiene importantissime raccolte di arte medievale, reperti archeologici, statue e una splendida pinacoteca con opere importantissime di insigni maestri. Il bellissimo restauro-allestimento di Carlo Scarpa ci aiuta ad apprezzare meglio le opere d’arte, talvolta isolandole da quanto le circonda, altre volte inserendole appieno nella sala che le ospita. 
Probabilmente l’opera più celebre è la statua di Cangrande I, prelevata dall’Arca di Santa Maria Antica e valorizzata al massimo con una struttura assolutamente particolare in acciaio e cemento. 
Il percorso di visita si snoda attraverso le mura e gli antichi camminamenti, passando per torri austere e incantevoli giardini pensili dove si può rivivere, per lo meno con la fantasia, la vita di un armigero o di un castellano o di una dama medievale. 
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