La città e il suo fiume

L'Adige, una storia d'acqua

Verona Fluviale e Veronetta

Un tempo il legame tra l’Adige e Verona era molto stretto; la vita che si svolgeva sulla terra ferma proseguiva sull’acqua, tramite un complesso di persone, suoni, rumori, richiami che animavano il fiume. La città pulsava fortemente sul fiume poiché enorme era il traffico commerciale per il trasporto di sale, sapone, spezie, tessuti preziosi, frutta secca, cotone, sostanze per tingere e conciare, sugo di limone, pesce salato, e nel corso dei secoli pure lana, seta grezza e riso. 

ADIGE, fiume terribile e formidabile

Gran parte della vita popolare di Verona si svolgeva sull’Adige, la città conviveva con il suo fiume e numerose sono le memorie popolari delle terribili piene che hanno afflitto la città con scritte che si leggono sulle case di via Sottoriva, sulla pietra della chiesa di santo Stefano, sul portale del Vescovado o sugli affreschi di San Zeno. Non meno significativi, a ricordo di questo illustre passato, sono pure i nomi topografici: Piazza Isolo, Interrato Acqua Morta, Giarina, Brà dei Molinari, Sottoriva, via delle Seghe, Regaste … 
C’era un quartiere, in sinistra dell’attuale corso fluviale, che aveva il timbro lagunare; poiché sorgeva su d’un ansa relitta era detto l’”Isolo” e la sua chiesa era dedicata a San Tommaso. Le case erano lambite dall’acqua dell’Adeséto e del canale dell’”Acqua Morta”. C’erano calli, ponti, campielli, il canale delle seghe. I mulini fluviali in legno, le segherie, gli opifici galleggianti punteggiavano un tempo le rive di questa zona. 
Il millenario sodalizio Adige-Verona fu spezzato dall’alluvione del settembre 1882. Due terzi della città andarono sott’acqua. Una quarantina di case furono distrutte. Alcune centinaia furono danneggiate. Dopo tale evento la città si spazientì, il fiume fu razionalizzato entro i muraglioni e si compì il divorzio città-fiume, diventando una cosa estranea. 
È possibile però ripercorrere con la memoria e coi nomi topografici quella che fu la Verona fluviale di un tempo con un percorso che si svolge lungo l’ansa, su e giù per i ponti e addentrandosi in antiche calli e vicoli dal sapore antico per rivivere l’antico sodalizio e scoprire ciò che è rimasto. 
La zona dove più e meglio è possibile riscoprire il legame fra la città e il suo fiume è quella nei pressi di Ponte Pietra, Via Sotto Riva, Ponte Nuovo, ma soprattutto fra i vicoli di Veronetta, dove, tempo permettendo è possibile abbinare alla passeggiata la visita di una chiesa, Santa Maria in Organo, con preziose tarsie rinascimentali, oppure di Palazzo e Giardino Giusti, uno dei più belli in tutto il Veneto. 

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