Valpolicella
Durante la visita guidata della Valpolicella sarà possibile capire il perché quest’area a nord di Verona è considerata essere sotto molti profili una perla. Questo distretto, che comprende cinque valli, è composto da un paesaggio collinare dominato dalla vite, l’olivo e il ciliegio.
Ipotesi sull'origine del nome
Sembra che il nome Valpolicella derivi da Val-poli-cellae, ovvero “valle dalle molte cantine”, dal latino cella (cantina). Ma è un termine sulla cui etimologia si dibatte ancora. Il termine lo si trova per la prima volta in un decreto imperiale del 1177. Fatto sta che questo territorio è ricco di numerose cantine che producono il pregiato nettare degli dei. Oggi il vino della Valpolicella è ormai conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
I Vini della Valpolicella
I vini della Valpolicella nascono dalla perfetta fusione di uve autoctone. Nella composizione dei vari vini della Valpolicella le uve entrano in maniera diversa, in base alla bravura e alla fantasia dei singoli produttori. Il loro utilizzo è comunque regolamentato da un rigido disciplinare di produzione.
I tre vitigni principali sono la Corvina veronese, il Corvinone e la Rondinella, a cui si aggiungono alcuni meno frequenti, la Molinara, la Negrara, la Forsellina, la Pelara, l’Oseléta e la Rossignola. La Corvina veronese è il vitigno principale soprattutto ai fini della produzione dell’Amarone e del Valpolicella. È molto apprezzata per il suo forte potere colorante e per la sua grande capacità di adattamento all’appassimento. Il Corvinone è un vitigno di grande qualità, è diffuso in alta collina, in posizioni che sono tra le più impegnative, sia dal punto di vista della fertilità del terreno sia per la difficoltà d’impianto. Il suo grappolo è grande, piramidale e non molto compatto. L’acino ha buccia blu e contiene molta pruina. La Rondinella rappresenta invece il vitigno ideale per la produzione del Recioto, grazie alla sua capacità zuccherina e alla naturale vocazione aromatica.
Dalla sapiente mescolanza delle uve corvina, corvinone e rondinella e dalla loro diversa lavorazione nascono i vini tipici di questa terra: Valpolicella, Valpolicella Superiore, Recioto, Amarone, apprezzati in tutto il mondo dai palati sofisticati. Soprattutto l’Amarone e il Recioto sono vini da meditazione, da gustare davanti a un caminetto.
Il paesaggio
Dal punto di vista paesaggistico, è difficile trovare una zona così complessa e affascinante come la Valpolicella, poiché qui il sole illumina le colline sempre in modo diverso e la natura ha dato il meglio di sé in fantasia. Il susseguirsi dei giochi cromatici vede il verde predominare: nei vigneti – alternandosi al bianco dei fiori di ciliegio in primavera -, nel verde argenteo degli antichi olivi e in quello più scuro e austero di cipressi e querce. La Valpolicella si compone di tre valli, che prendono nome dai torrenti che le attraversano: Negrar, Marano e Fumane.
E il territorio a sua volta si divide in tre zone distinte. La prima, pianeggiante, è composta dai paesi che si affacciano sull’Adige, come Parona o Pescantina. La seconda, più estesa e con il maggior numero di vigneti, include la zona delle colline. La terza fascia, la più elevata, raggiunge in certi punti i 900 metri d’altitudine e comprende le frazioni più alte di Fumane e di Negrar. In quest’alternarsi di pianura, collina e montagna i paesaggi che s’incontrano sono diversi e in questo rigoglioso contesto l’uomo ha modificato il paesaggio soprattutto con la coltivazione della vite, livellando tratti di terreno e terrazzando a gradini alcune pendici, dove son state costruite le marògne, ovvero quei caratteristici muretti a secco di sassi, posizionati a spina di pesce, che delimitano le stradine di campagna e i terrazzamenti con vigne e ulivi.
Nonostante la complessità territoriale, la Valpolicella possiede un’identità culturale e storica unitaria. L’impronta comune è data in primo luogo dalla presenza di una popolazione di origine retico-etrusca che l’abitò in epoca romana e che ha lasciato importanti testimonianze: gli Arusnati, che avevano come centro del loro pagus, o circoscrizione amministrativa, l’alto colle di San Giorgio.
Anche se da allora il paesaggio è stato trasformato e il volto rurale sconvolto per conseguenza dell’inurbamento, in queste zone la viticoltura rimane ancora oggi la dimensione paesaggistica ed economica predominante, quasi sempre associata alla frutticultura, specializzatasi nella coltivazione di peschi nelle aree pianeggianti e dei ciliegi in collina.
I luoghi da visitare
Tramite la guida alla Valpolicella ed al tour dedicato puoi visitare i luoghi cult della zona, a cui vi si può dedicare o mezza giornata, inserendola prima o dopo qualche centro importante adiacente, come Verona o il Lago di Garda, oppure un’intera giornata per i più curiosi ed esigenti. Fra i luoghi di maggiore interesse spiccano:
- Pieve di San Floriano
- Villa del Bene a Volargne
- Giardino Pojega di Villa Rizzardi a Negrar
- Villa Mosconi Bertani a Negrar
- Pieve di San Giorgio Ingannapoltron
- Villa della Torre a Fumane
Con l’ausilio di un pullman turistico, minibus o taxi privato si può intraprendere un tour panoramico per raggiungere la pieve romanica di S. Giorgio Ingannapoltron, ove si trova una suggestiva terrazza panoramica che si affaccia sui vigneti, su parte della vallata, sulle cave di marmo rosso e sul Lago di Garda. Ovviamente la giornata può essere arricchita con una degustazione in cantina.
Le pievi e le ville della Valpolicella
Fra i sette comuni che compongono la Valpolicella si nascondono pievi e ville di pregio storico e naturalistico: spiccano per importanza artistica la pieve di San Floriano e quella di San Giorgio Ingannapoltron a S. Ambrogio di Valpolicella databili al XII secolo e custodi di importanti testimonianze anche di epoche precedenti. A Fumane è possibile ammirare villa della Torre, singolare costruzione realizzata nel Cinquecento secondo un progetto ispirato ad antiche ville romane. Essa ricorda Palazzo Te a Mantova di Giulio Romano, a cui qualche storico vuole attribuirla. A Negrar meritano invece una visita il settecentesco giardino di Villa Rizzardi a Pojega e lo splendido Parco di Villa Mosconi Bertani. Le visite guidate in queste località potranno abbinarsi a una degustazione dei rinomati vini locali che vengono offerti nelle numerose cantine della zona.