Delitti e misteri di Verona

Un filo di sangue attraversa i secoli veronesi

Verona "in Giallo"

Giallo Veronese, ma anche nero...

Una lunga linea gialla, spesso tinta di rosso, attraversa la storia di Verona: dall’Arena, la cui sabbia ha visto assorbire lo strazio di combattimenti feroci ed esecuzioni capitali, costeggiando l’Adige, le cui acque hanno spesso restituito i resti di corpi dilaniati, per arrivare a Castel San Pietro, dove si inaugurò brindando con un calice di teschio umano il regno longobardo. I meandri della città restituiscono una storia fatta di delitti efferati e misteri irrisolti. Un percorso da affrontare con molto “sangue freddo” nelle vene. 

Per ogni balcone ornato di fiori e illuminato dal sole, c’è un vicolo buio e abitato dai topi. Ogni città ha i suoi angoli oscuri, cela anfratti sottratti alla vista dei passanti dove si annidano il male o la colpa. Verona non fa eccezione. È terra di vino ma anche di sangue ed è difficile decidere quale dei due sgorgò in misura maggiore nel corso della sua millenaria storia. Nella patria di Romeo e Giulietta esistono viottoli, contrade, anse di fiume che furono teatro di ben altri accadimenti. Verona ha anche un’anima noir. Del resto, chi è senza peccato scagli la prima pietra: la comunità idilliaca non esiste. 

Questo percorso, che parte da alcune verità storiche come i duelli all’ultimo sangue delle lotte gladiatorie, mira poi però a rinvenire alcune vicende tragiche dimenticate, che hanno costellato la storia di Verona, per riportarle alla luce e trovarvi – o almeno tentare – un senso. La giovane ed ingenua Isolina Canuti, l'ambigua figura della Contessa Frola Milani, le prostitute Bernardina Ferrarese e Giuseppina Baruffolo e la sfortunata Carlotta Aschieri appartengono a narrazioni ormai perdute, ma che si son recentemente arricchite di dettagli sconosciuti e da cui emerge un volto sinistro della città scaligera

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