Visita con guida turistica a Montichiari

Un tour nella storia Lombarda

Montichiari, centro storico

Passeggiare per le vie di Montichiari sarà come come fare avanti e indietro nel tempo attraverso secoli di vicende artistiche, i cui frutti sono concentrati nei principali edifici religiosi cittadini. Forse pochi sanno che Montichiari è meta di fedeli da tutto il mondo per una fonte miracolosa, le Fontanelle, con caratteristiche simili alla sorgente di Lourdes.

I monumenti 

Montichiari è adagiata da secoli sulle soffici colline moreniche del Lago di Garda. Tre sono le evidenze architettoniche più importanti: 

  • Il Duomo di Santa Maria Assunta.
  • Il Castello Bonoris.
  • La Pieve di San Pancrazio.
  • Il Duomo e la pala del Romanino.


Il Duomo di Montichiari

L’itinerario di visita inizia dalla piazza principale, dove la facciata tardo-barocca del Duomo s’impone in modo impressionante. La chiesa fu concepita per essere vista da lontano e si presenta come una poderosa mole architettonica dalle superfici scolpite e ben ordinate, ma nell’insieme elegantemente equilibrata. 
All’interno si coglie meglio la sua grandiosità, data dalle volte giganti e dalla cupola sovradimensionata. Fra le opere d’arte collocate negli sfarzosi altari spicca l’Ultima Cena di Girolamo Romanino sull’altare del SS. Sacramento. 
La pala racchiude tutta la poetica del pittore bresciano: l’espressionismo dei personaggi, il tonalismo delle vesti, il realismo lenticolare della natura morta. Gli apostoli sono rappresentati come povera gente che non sa comprendere; essi appaioni goffi, brutti, ignoranti, a sottolineare l’umanità povera dei seguaci di Cristo. Quest'ultimo, invece, appare più severo e nobile, nonostante le mani goffe dipinte sommariamente, come se Romanino non sapesse dipingere. Ma è ovvio che on sia così, poiché sulla tavola, invece, tutto è perfetto. Romanino adopera due livelli espressivi e tecnici: raggiunge la perfezione massima nella raffigurazione del pane e del vino, cioè dell’Eucarestia (tema principale del quadro, esaltato a livello teologico) mentre il resto è volutamente approssimativo,  a significare l’approssimazione della povera umanità. Curata risulta invece l’architettura dipinta in prospettiva, perché è il simbolo della chiesa fondata da Cristo.

Castello Bonoris 

Dalla piazza, percorrendo via XXV Aprile e attraverso una strettoia è possibile raggiungere il Castello Bonoris, che prende il nome dal Conte Bonoris che sui resti abbandonati di una rocca medievale fa costruire qui una sorta di riproduzione del castello di Valentino di Torino. Gaetano Bonoris era nato da una ricca famiglia mantovana, educato in Svizzera e divenuto presto unico erede di vasti possedimenti terrieri a Montichiari. Ambizioso e intraprendente, dal 1890 affronta la ricostruzione della rocca di Montichiari, nell’intento di farne la propria dimora e ricreare una personale idea di Medioevo tradotta in un’architettura fiabesca e imponente.

La pieve di San Pancrazio

Incastonata su un pianoro di origine morenica, la chiesa ha mille anni di storia. Nonostante la vetusta età, l’edificio è perfettamente conservato ed ha dimensioni sorprendenti. L’interno della chiesa, con la struttura a tre navate che segue il profilo a salienti, è un luogo calmo e pulito nelle forme. Entrando sembra di fare un salto indietro nel tempo. Sui muri la massività della pietra si addolcisce negli affreschi parietali, spesso realizzati da artisti anonimi e talvolta da maestri affermati, ma che nell’insieme fanno di questa chiesa una pinacoteca di ex-voto di stili diversi e tra loro incongruenti, ma che si sono depositati nella pieve senza traumi, come una concrezione.
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