L’ottocentesca piazza dedicata all’illustre frate bresciano Arnaldo fu realizzata con un intervento urbanistico che abbinò il carattere di “pubblica utilità” a quello della “magnificenza”.
Piazzale Arnaldo è la prima piazza che si incontra arrivando da est e anche nei pressi di dove i gruppi si incontrano con le loro guide turistiche di Brescia. È un enorme spiazzo che apriva la città antica verso la strada per la Dominante, Venezia. Nell’Ottocento son stati costruiti il Mercato dei Grani e i caselli daziari, ma soprattutto nel 1882 fu innalzata la statua in memoria di Arnaldo da Brescia.
La piazza è oggi dominata dall’imponente porticato del Mercato dei Grani, un edificio costruito ad opera del Comune e destinato alla raccolta del grano ad uso pubblico. L’edificio per il deposito delle granaglie, inaugurato nel 1823, è una grandiosa fabbrica lunga 112 metri e larga 15 con venti arcate; comprendeva 12 magazzini sotterranei con altrettanti locali superiori. È considerato una delle opere più significative del neoclassicismo bresciano con il solenne prospetto ad archi bugnati comprendente alle estremità due fontane in pietra di botticino, disegnate dall’architetto Angelo Vita.
A chiusura della piazza, verso est. Al nuovo granarolo si aggiunsero i caselli daziari pure porticati.
Al centro della piazza si innalza l’imponente monumento dedicato ad Arnaldo da Brescia, frate del XII secolo che si scagliò contro la corruzione del clero e per questo ucciso come eretico. Nel 1155 infatti, dopo varie peripezie, l’eretico fu processato e condannato a morte, venne strangolato, bruciato e le sue ceneri disperse nel Tevere affinché nessuno le potesse venerare.
Il monumento è il più emblematico che la città scelse di realizzare nel XIX secolo, dopo l’Unità d’Italia. La figura del monaco bresciano divenne un’icona del libero pensiero, chiamata ad incarnare gli ideali che caratterizzavano il periodo del Risorgimento italiano. Alla figura di questo bresciano si riconobbero infatti i valori di impegno civile e morale, in senso laico e libertario. Il monumento fu inaugurato il 14 agosto 1882, dopo circa vent’anni di progetti e polemiche, con solenni manifestazioni e feste popolari. La grande statua bronzea è opera dello scultore Odoardo Tabacchi, così come i quattro bassorilievi, raffiguranti scene di vita del frate, che ornano i lati del basamento. Il piedistallo è invece da ricondurre ad Antonio Tagliaferri.