Domus delle Fontane - Visite Guidate a Santa Giulia

Anche senza le fontane, rimane una domus di lusso

Domus delle Fontane

La domus, estesa per circa 600 metri quadri, è a dir poco stupefacente. L’allestimento inaugurato nel 2003 ne consente l’accesso durante la visita del Museo di Santa Giulia e qui di seguito trovate informazioni in merito alla casa delle Fontane in preparazione alla visita. Nella sezione Visite Guidate trovate alcuni suggerimenti su come potere organizzare il vostro soggiorno a Brescia. 

La casa a corte 

La tipologia costruttiva della Domus delle Fontane è quella della casa a corte, che prevede la presenza di un cortile centrale lastricato utile a offrire luce e aria a tutti gli ambienti dell’abitazione circostanti. Da uno dei cardi cittadini un lungo corridoio di accesso conduceva dalla strada direttamente nel cuore della struttura, cioè nel cortile lastricato. 

Appartamento in affitto

Tra dove stava la strada e il cortile vi è un settore di ambienti accessibile in maniera autonoma da una porta di cui si vede la soglia con le impronte dei cardini. Si tratta di una sorta di appartamento nettamente staccato dal resto della proprietà. La decorazione ci testimonia che certamente si trattava di ambienti abitativi; stanze destinate a chi non aveva i soldi per mettersi in una domus vera e propria, ma aveva il reddito sufficiente per permettersi l’affitto di un ambiente dignitoso. 
Dal corridoio si passa a tre ambienti decorati con uno stile uniforme. Su un fondo bianco son state tracciate delle linee verticali e orizzontali gialle o rosse, che ripartiscono la superficie in una serie di pannelli. Si tratta del cosiddetto stile lineare che si diffonde tra la fine del II e gli inizi del III secolo dopo Cristo e si chiama così perché si basa su queste linee che ripartiscono la superficie in modo semplice. Esso andava molto di moda per la sua economicità. 
Anche se l’appartamento è piccolo, c’è un triclinium, una sala da pranzo: è una stanza quadrangolare con un’impronta rotonda, che corrisponde allo scavo di un pozzo per irrigare l’orto delle monache realizzato successivamente. Evidentemente il pavimento fu sfondato dopo l’epoca romana per cercare l’acqua. Oggi è riempito di argilla espansa. Si riconosce che è un triclinio sulla base della scansione del pavimento, che non è decorato in maniera omogenea, ma presenta un elemento decorativo centrale: un quadrato a lastre di marmo alternato bianco e nero, composto a girandola, quadrato sulle diagonali seguito da rettangoli ad esso adiacenti. Era l’elemento centrale libero alla vista, perché tutto il resto era occupato dai clinai, cioè i sofà sopra ai quali i Romani si sdraiavano per cibarsi. 

Sala con fontana 

Dal porticato coperto si giunge nel giardino, sul quale si affaccia la sala di rappresentanza con una decorazione a parete scandita da pannelli rettangolari, di qualità pregevole. Al centro della stanza c’è una sorta di cratere che corrisponde alla vasca di una fontana, asportata dopo l’abbandono della casa. Il cratere è rimasto perché era incassata nel terreno. È rimasto anche il pilastrino che sosteneva la fontana ed esso è intagliato per far scorrere dentro il tubo d’adduzione dell’acqua. Siccome questa stanza era molto interna rispetto all’isolato, oltre alla porta d’accesso furono aperte due finestre per garantirne l’illuminazione, e ancora oggi si riconoscono i due davanzali. Questa domus è stata chiamata delle fontane per la grande ricchezza di giochi d’acqua che qui vi erano. Avere l’acqua in casa era un privilegio di pochi in epoca romana, era certamente  l’abitazione di un personaggio di spicco della Brescia romana. 

Camera da letto

Si osservi anche la camera matrimoniale adiacente, con un bel pavimento geometrico in bianco e nero del I sec. d. C. che si è conservato per tutta la storia edilizia di questa casa. E’ un pavimento sempre mantenuto nell’arco di 400 anni; i proprietari hanno maturato la consapevolezza di avere qualcosa di antico nella casa. Durante i restauri gli archeologi hanno ritrovato il soffitto, che è stato pazientemente ricomposto su di un pannello sospeso sopra la stanza.  I soffitti venivano decorati alla stregua delle pareti in quanto le case romane erano povere di mobili; una mancanza a cui si sopperiva con la decorazione parietale per riempire un vuoto. 

Se volete conoscere le altre stanze della Domus delle Fontane, potete contattarmi per prenotare una visita al Museo di santa Giulia. 
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