Piazza del Foro
Il nome della pizza ricorda che qui duemila anni fa si trovava il centro di Brixia. Oggi è un’area archeologica tra le più importanti esistenti in un’area urbana e va sicuramente visitata durante la passeggiata del centro di Brescia
Lo spazio del foro, chiuso al traffico veicolare, era il centro della vita economica della città. In esso erano concentrati, oltre agli edifici destinati al culto, anche quelli destinati al commercio, allo spettacolo ed all’amministrazione pubblica. Fu Tito Flavio Vespasiano a promuovere nella seconda metà del I secolo d. C. nuovi interventi edilizi. Con un’unica soluzione architettonica vennero collegati il Capitolium, i portici del foro e la basilica, edificata sul lato sud della piazza.
Sotto i portici, sostenuti da colonne di marmo con capitelli corinzi in pietra di Botticino, i aprivano botteghe – tabernae – ed altri edifici pubblici nei quali venivano svolte le attività commerciali. Sui gradini che dalle tabernae scendevano al lastricato della piazza è incisa una scacchiera (tabula lusoria), base per un gioco molto simile agli scacchi, probabilmente il cosiddetto “gioco dei soldati”, utile per intrattenere quanti trascorrevano buona parte della giornata nel cuore pulsante della città antica.
Le dimensioni di 40 per 120 metri, la proporzione di 1:3, come si riscontra nei fori di Pompei e Verona, e il respiro architettonico degli edifici rendono il complesso forense di Brescia tra i più importanti dell’Italia settentrionale, in stretto rapporto con i modelli scenografici di età ellenistica (II-I secolo a. C.) nelle regioni centro italiche. In asse con il complesso forense, sul colle Cidneo era epresente un altro tempio, i cui resti sono oggi visibili al di sotto del mastio visconteo del castello di Brescia.
Poco distante da qui si raggiunge Piazzetta Labus, cove si riconoscono i resti della Basilica Romana. In età flavia la Basilica chiudeva uno dei lati minori del Foro, quello meridionale, collegandosi ai portici laterali, e contrapponendosi al Capitolium a nord. Era un edificio ad aula unica, circondato dai portici, nel quale venivano trasferite le attività del Foro in caso di maltempo ed era amministrata la giustizia. La grande aula rettangolare dell’edificio misurava circa 50x22 metri; la facciata presentava un sistema equilibrato di aperture (tre portali e dodici finestre) articolate regolarmente tra sedici pilastri con lesene. La facciata superstite presenta lesene corinzie scanalate su basi attiche fiancheggiate dalle cornici di porte e finestre; i capitelli presentano due corone di foglie d’acanto; architrave è a fasce decrescenti e aggettanti modanate.