Croce di Desiderio
Tappa ineludibile del Museo di Santa Giulia è la chiesa di Santa Maria in Solario, dove al secondo pianto, al centro di una sala affrescata, sotto vetro, brilla la Croce di Desiderio, capolavoro di oreficeria carolingia, unico per le dimensioni e per la straordinaria ricchezza degli elementi decorativi.
Secondo la tradizione, fu donata al Monastero dallo stesso re Desiderio; tutta via gli studi collocano il manufatto ad un’epoca posteriore a quella dei Longobardi. È stato appurato che in realtà è una croce di età carolongia. La croce, di tipo astile, veniva utilizzata durante le processioni o esposta sull’altare, ha un’anima in legno ed è rivestita da lamine metalliche tempestata da 212 gemme vitree, cammei, pietre preziose, paste vitree, cristalli di rocca e miniature che ancora una volta testimoniano la raffinatezza sia del popolo longobardo che di quello carolingio. Tutte le gemme sono infatti di recupero e sono di diverse età storiche.
Tra gli elementi decorativi ha particolare rilievo un vetro dorato e inciso, di altissima qualità stilistica (recto). Si tratta di un medaglione rappresentante una matrona con una figlia e un figlio; è un ritratto di area egiziana firmato in caratteri greci da un misterioso esecutore Bunneri Cherami che ha realizzato una miniatura su fondo oro invetriata su entrambi i lati. I volti sono resi con grande verità psicologica.
Poi ci sono altre gemme e cammei, le miniature sarebbero di età federiciana, il Cristo al centro sul recto della Croce è invece carolongio: esso presenta il petto squarciato e ciò ci consente di vedere l’anima in legno della croce, i piedi sono disposti a papera, con un totale disinteresse per la resa anatomica e prospettica come era tipico nell’arte medievale. Sul verso della Croce troviamo un Cristo crocifisso del XV secolo, il che lascia intuire come la Croce sia sempre amata e curata nel corso del tempo, preoccupandosi di sostituire i pezzi che cadevano. Si tratta di una vera e propria raccolta gemmologica di rara entità che comprende pezzi databili tra il I secolo d.C. e il XIII secolo.
Un unicum è rappresentato da un gruppo di 17 cammei vitrei trasparenti di epoca carolingia, applicato sul recto della croce. La Croce è un eccezionale monumento in cui il gusto barbarico dell’horror vacui e del troppo prezioso si coniuga ad una reinvenzione del patrimonio della romanità in una ricerca di forte valore simbolico.