Rotonda di Brescia, gioiello del Romanico

Come lei, solo tre nel mondo

Duomo Vecchio o Rotonda

Il Duomo Vecchio di Brescia, chiamato anche Rotonda, è un raro esempio sulla penisola di chiesa romanica a pianta circolare, se ne contano 23. Si trova su Piazza Paolo VI e conserva internamente la tomba di Berardo Maggi e il Tesoro delle Sante Croci. Qui sotto forniamo una descrizione dettagliata. 


È uno dei pochissimi esempi di architettura romanica a pianta centrale, costruita tra l’XI e il XII secolo. Esso fu costruito in sostituzione della Basilica di Santa Maria Maggiore che era la basilica invernale. Questo perché il clero aveva l’obbligo un tempo di celebrare messe nel corso di tutta la giornata, compreso di notte. Una chiesa alta non sarebbe stata adatta, e quindi quelle invernali avevano dimensioni ridotte. 
Il riferimento formale di questa singolare struttura a pianta circolare è l’Anastasis di Gerusalemme, cioè il Santo Sepolcro. Ricordiamo che l’XI secolo è anche il periodo delle prime crociate, quindi numerosi cavalieri e pellegrini si recavano in Terra Santa e al ritorno raccontavano che il sepolcro di Cristo era racchiuso da una chiesa circolare, quindi in Europa ogni volta che si costruisce in modo circolare si pensa al santo sepolcro di Gerusalemme. 
Ma qui ci sono anche delle forti connotazioni legate all’architettura ottoniana, o meglio alla cappella palatina di Aquisgrana di Carlo Magno
Il riferimento alla cappella imperiale è ravvisabile per l’uso dei pilastri massicci senza alcuna decorazione. Non ci sono capitelli, ma semplici cornici leggermente rilevate. La citazione alla tomba di Carlo Magno è ravvisabile anche nel sistema voltato dell’ambulacro, il corridoio circolare. La sua peculiarità è quella di essere circolare e tutto impostato su volte a crociera, le quali generalmente coprono una campata di pianta quadrata o rettangolare, ma siccome si tratta di un anello non era possibile costruire solo volte quadrate, quindi i costruttori hanno alternato un sistema di volte a crociera con volte triangolari
I pilastri spogli e il sistema di volte sono i due riferimenti più espliciti alla tomba di Aquisgrana. A tutto questo si aggiungeva la torre in facciata oggi non più esistente che ricordava il Westwerk delle costruzioni carolingie. Nelle architetture carolingie c’era sempre una torre dedicata al sovrano da cui assisteva alla messa stando in un punto sopraelevato perché doveva essere visibile dai fedeli.
Questa sorta di torre-campanile si trovava in facciata e oggi non esiste più perché crollata nel 1708. Poiché a Brescia il livello del suolo della piazza esterna era salito progressivamente rendendo inutilizzabili gli ingressi originali, nel 1708 si pensò di bucare la torre e trasformarla in ingresso, ma in questo modo la struttura si è talmente indebolita da crollare. E in effetti, entrando in duomo si vedono ai lati le scalette che permettevano di salire sulla torre.
La chiesa ha dei riferimenti anche con un’altra architettura molto importante, cioè Santa Maria Rotonda, il cosiddetto Pantheon a Roma. Un edificio nato come tempio pagano, ma poi trasformato in tempio cristiano. 
Lo storico Marco Rossi sostiene che il Duomo vecchio mostrerebbe almeno due fasi costruttive diverse e lo si vede dal tamburo centrale. La costruzione sopra la chiesa è in realtà la combinazione tra un tamburo e un tiburio. L’interno del Duomo Vecchio è coperto a cupola, ma questa non si vede perché nascosta, a differenza di quella del Duomo Nuovo che è estradossata. 
Marco Rossi sostiene che osservando la tessitura muraria del tamburo balza all'occhio che l’attacco fra il tamburo e il tiburio è piuttosto impacciato, cioè il sistema di lesene sottili poggianti su uno spazio poco rilevato e la cornice denuncerebbero una fase successiva. Quindi la parte inferiore risalirebbe all’inizio dell’XI secolo, mentre verso la fine dell’XI, inizio XII secolo sarebbe stata costruita la parte superiore. 
Anche le finestre mostrano questa differenza: le monofore del piano inferiore sono semplicemente ritagliate nel muro, le monofore del piano superiore hanno una strombatura a tre gradonature. E poi è molto interessante la cornice ad archetti pensili (linguaggio tipico delle facciate romaniche) che è ottenuta con del laterizio ed è sovrapposta ad una cornicetta a dente di sega. Quindi un sistema semplice ma ad effetto soprattutto perché policromatico. Il cromatismo del mattone è associato al colore più chiaro del medolo, una pietra locale che si differenzia dal botticino sia per il colore (il medolo è molto più caldo) sia per le caratteristiche di resistenza. Dal botticino si possono ottenere dei blocchi molto ampi (es. le colonne in facciata del Duomo Nuovo), il medolo deve essere utilizzato in blocchetti più piccoli, poiché ha una resistenza alla compressione inferiore rispetto alla resistenza del botticino. 
Il duomo vecchio nel Quattrocento fu ampliato con la zona dell’attuale coro e presbiterio ad opera di un architetto bergamasco: Bernardino da Martinengo. 
Il portale non corrisponde all’ingresso originario ma risale al Settecento quando la torre crollò. Entrando si accede ad un pianerottolo dove adesso c’è la tomba di Berardo Maggi. In età medievale questo spazio era inaccessibile ai fedeli, ma era riservato al Vescovo, che assisteva alla messa da questo spazio insieme ai suoi ospiti di riguardo. Gli accessi per i fedeli avvenivano ad un livello più basso. Il sistema di diversi livelli denuncia l’utilizzo differenziato della chiesa. 
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