Ludovico II e l'astrologo
Ludovico nacque il 5 giugno 1412.
Ricchissimo è il carteggio intercorso tra Ludovico Gonzaga e il suo astrologo di corte, Bartolomeo Manfredi.
- Il 22 luglio 1449 Bartolomeo esorta Ludovico a cogliere il momento fortunato, che il 10 luglio era appena stato nominato dal Re di Napoli suo luogotenente.
- Il 26 aprile 1452 il Marchese manda una lettera alla moglie Barbara da Rivarolo per chiedergli di fargli avere “la scripta del mese”, ossia l’oroscopo di maggio.
- Dal numeroso carteggio risulta che l’attività dell’astrologo doveva essere costante e premurosa nei confronti del Principe, il quale gli chiedeva anche l’ora più propizia per indossare un’immagine sacra.
- Il 12 ottobre 1454 gli chiede quando potere dare inizio a degli scavi per la costruzione della Rocchetta a Porta Pradella
- Il marchese, che si rivolgeva a lui con Dilecte Noster, interpellava l’astrologo per ogni iniziativa importante, ma anche per la scelta della partenza per i bagni di Alessandria (il 6 novembre, giorno di San Leonardo, perché Bartolomeo gli dava i tre giorni prima come per non boni per partire.
- Seppure noi sappiamo da altri documenti che Ludovico era scettico sui pronostici e le pratiche magiche del suo astrologo, non trascurava tuttavia quei vaticini, come quando Bartolomeo gli mandò due talismani, un leoncino d’oro e una grana d’oro da indossare un preciso giorno, un’ora precisa. Doveva avvenire il 19 luglio e per non sbagliarsi sull’ora Ludovico manda un paggio a prenderlo a Cavriana per accompagnarlo dal principe e assisterlo a non sbagliare l’ora e il minuto preciso per indossare i talismani.
- Il 18 dicembre 1461 accadde un fatto importantissimo per la famiglia Gonzaga: la nomina a cardinale del giovane protonotario Francesco. Era una conseguenza della dieta tenutasi a Mantova dal 27 maggio 1459 al 19 gennaio 1460, per volontà del Pontefice Pio II, per indire una nuova crociata contro i Turchi che il 29 maggio 1453 avevano conquistato Costantinopoli e ormai minacciavano i confini orientali d’Europa. Il prelato, fino ai giorni precedenti la sua porpora era vissuto a Pavia, dove studiava. Il prelato partì per Roma il 4 marzo 1462, giorno propizio indicato dall’astrologo. Suggerì anche l’ora di partenza, alle ore 16 (che sarebbero circa le 10 di mattina).
- È del 16 settembre 1462 un’altra lettera di Bartolomeo, con la quale l’astrologo metteva in guardia il principe dell’infausta presenza di Marte, almeno fino al suo culmine, il 13 ottobre.
- Il 16 febbraio 1464 Ludovico chiede a Bartolomeo, poiché possedeva i dati astrali della natività del cardinale Francesco Gonzaga, di fornire nel giro di pochi giorni, un fausto punto di astrologia al prelato, intenzionato a chiedere due galle a Venezia, forse per la propria partecipazione alla crociata indetta da Pio II, impresa che tuttavia non ebbe seguito, come è noto a causa della morte del pontefice (Ancona, 15 agosto 1464).
- Il 7 agosto 1464 l’astrologo segnalava al principe una costellazione a lui infausta (che sia per questo che Ludovico non si recò ad Ancona??)
- Il 18 luglio 1465, invece, Bartolomeo segnalò al Gonzaga la fausta congiunzione astrale di Sole e Giove, ed esortò il principe ad acciuffare la fortuna che gli veniva incontro (e che ha i capelli solo in fronte), “però voltando le spalle si trova calva e più non si può pigliare né dirigere”.
- Lo stesso astrologo è ancora nominato in una lettera del Maraschi del 10 marzo 1467. Secondo quel veggente il matrimonio (che poi di fatto avvenne) fra il Duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza, e Bona Maria Savoia non si sarebbe dovuto celebrare “perché li cieli gli eran indisposti”, mentre quello fra Galeazzo e Dorotea Gonzaga “ha ad avere luoco”. Niente di più errato, poiché il matrimonio tanto sospirato, quel progetto tanto vagheggiato a Mantova e così umiliato e tormentato da Milano, non ebbe mai luogo, e poco più di un mese da quella divinazione, il 21 aprile 1467, Dorotea morì.
- Il 16 aprile 1466 Bartolomeo fa spedire al marchese, che si trovava fuori città in battaglia, un pronostico importante e urgente. La lettera di Bartolomeo avvertiva il principe, allora occupato in manovre militari, che il giorno dopo, il 17 aprile, si sarebbe dovuto guardare da ribellione e tradimento possibili, specie nella città di Parma, e lo esortava a usare somma prudenza nell’esercizio delle armi, poiché Marte si trovava nella sua natività in posizione infausta.
- Il marchese interpellava il proprio astrologo anche quando doveva assumere qualche farmaco e Bartolomeo il 12 agosto 1466 indicò al Gonzaga il punto astrologico favorevole per ingerire una polverina non meglio specificata. Suggerì di prenderla quello stesso martedì alle 23 (vale a dire alle 18.30 ca.)
- E di nuovo il 2 settembre 1466, Bartolomeo inviò al marchese l’elenco dei giorni e delle ore propizi per assumere il medicinale.
- Il 19 aprile 1468, martedì, il principe chiese nuovamente a Bartolomeo giorni e ore per assumere la polverina mercoledì, 20 aprile, giovedì, 21, e domenica, 24, e lunedì, martedì, mercoledì e giovedì della settimana seguente.
- Interessante: in una lettera astrologica datata 9 agosto 1468 si parla di una eclissi lunare avvenuta mercoledì 3 agosto 1468. Da questa missiva si scorge nel Manfredi una speciale attitudine all’osservazione veramente scientifica e traspare anche di conseguenza l’impressione che il Manfredi dovesse trarre dall’eclissi delle conseguenze…
- In alcune lettere dell’ottobre 1468 tra il marchese e Bartolomeo c’è anche una fitta corrispondenza in merito ad una cometa apparsa in cielo. L’astrologo la chiama Pertica e la riconosceva foriera di sciagure di vario genere…
- Il 28 luglio 1471 morì Paolo II e Bartolomeo scrisse al marchese il 30 luglio comunicandogli le proprie previsioni circa i caratteri e i tratti fisici del nuovo pontefice (che sarebbe stato Sisto IV, eletto il 9 agosto e consacrato il 25 agosto). Inoltre l’astrologo aggiungeva con altra missiva del 1° agosto che la congiunzione astrale dell’incoronazione del nuovo papa forse sarebbe stata propizia al principe mantovano. Certo che in casa Gonzaga si nutriva la segreta speranza che il triregno finisse sul capo del cardinale Francesco Gonzaga, allora legato pontificio a Bologna, anche se, come scriveva da Mantova Bartolomeo al marchese di nuovo il 1° agosto 1471, i cieli non parevano vaticinare tanto evento. Se si fosse stati nel 1473, quando si sarebbero ripetute le medesime congiunzioni astrali esistenti il 18 dicembre 1461, quando l’allora solo diciassettenne protonotario Francesco fu insignito della porpora cardinalizia, allora sì che gli astri avrebbero favorito il cardinale mantovano.