Visita al Monumento funebre di Baldassarre Castiglioni di Giulio Romano

Un capolavoro di forme, linee ed armonia architettonica

Monumento funebre a Baldassarre Castiglioni

Già nel 1523 il Conte Baldassare Castiglioni dispone per testamento di costruire una cappella a lui dedicata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. A quei tempi il luogo era molto venerato ed assicurarsi una tomba al suo interno significava per il corpo ivi tumulato ricevere una messa in eterno. Viene concessa a Giulio Romano carta libera in merito alla decorazione e al progetto della tomba. 

Nell’atto testamentario si stabilisce anche il costo massimo dell’opera, che non dovrà superare i seicento ducati. Quando nel 1529 il conte muore a Toledo in Spagna, la tomba non era ancora pronta, ma sappiamo che nel 1531 erano pronti i disegni del Pippi ed era stato scritto il testo per gli epitaffi da incidervi da Pietro Bembo. 
I lavori si protrassero per diverso tempo e alla fine il risultato è quello di una cappella quadrata con cupola poggiante su pennacchi, e sulla parete di fondo l’architetto colloca il monumento funebre: una piramide tronca a gradini, su piedistalli, tra i quali è inserito il sarcofago. 
L’utilizzo di una antica forma piramidale per un monumento sepolcrale era già stata utilizzata da Raffaelle nella cappella Chigi in Santa Maria del Popolo a Roma. Ma qui, anziché la piramide appiattita della cappella Chigi, Giulio sceglie una forma a gradini di altezza decrescente e la adatta alla poca profondità disponibile. 
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