Visite a Solferino e al luogo della battaglia

1859 l'anno in cui, tra San Martino e Solferino, si fece l'Italia

Solferino, storia di una Battaglia

Se volete organizzare un viaggio a Mantova, magari tramite una visita guidata organizzata da una guida turistica di Mantova, sicuramente non potete non visitare Solferino, uno dei borghi più belli che si trovano tra Mantova, Verona e il Lago di Garda. Tristemente famoso per la Battaglia di San Martino e Solferino, questo borgo incantato può essere piacevolmente scoperto attraverso una guida che vi mostrerà gli antefatti, gli eventi e i luoghi dove si consumò una delle battaglie più sanguinose avvenute sul suolo italiano. 

I Monumenti 

La Spia d’Italia di Solferino, un massiccio torrione del 1022, svetta alto sulla collina più importante del mantovano, non solo per la quota (206 metri) ma anche e soprattutto per le numerose citazioni dei libri di storia. Qui, il 24 giugno 1859, francesi e piemontesi si scontrarono con gli austriaci, in una delle più cruente battaglie del nostro Risorgimento. A ricordare quei tragici eventi è un articolato complesso museale che costituisce il nucleo centrale della visita turistica. 
Si comincia col Museo del Risorgimento (1931) che conserva documenti e cimeli; più avanti la chiesa di San Pietro trasformata in Ossario (1870), che offre il macabro spettacolo di teschi e ossa dei caduti. Prima di lasciare Solferino è d’obbligo uno sguardo al monumento dedicato alla Croce Rossa Internazionale (1959).

La Battaglia 

Quando si nomina Solferino, infatti, il pensiero vola al Risorgimento italiano. Il paese è indissolubilmente legato ad uno degli eventi più drammatici e gloriosi ad un tempo della vicenda risorgimentale italiana. Quando animati di patriottica tensione gli eserciti franco piemontesi si scontrarono con le truppe austro ungariche e segnarono qui, su queste colline moreniche del Garda e tra queste campagne, una delle tappe più importanti della seconda guerra per l’Indipendenza e l’unità d’Italia.
Le origini del luogo sono molto antiche, alcuni scavi condotti in località Barche documentano la presenza umana fin dal terzo millennio avanti Cristo. Sicuramente saranno giunti qui gli Etruschi, i Celti, i Romani, le invasioni barbariche e i Gonzaga. 
Ma il paese deve la sua notorietà ai tragici eventi che si svolsero il 24 giugno 1859, quando le truppe austroungariche al comando dell’Imperatore Francesco Giuseppe si scontrano qui con le truppe franco piemontesi. I due eserciti si trovano distribuiti lungo un fronte di 20 chilometri. Alle 4 del mattino ha inizio la battaglia passata alla storia come quella di San Martino e Solferino ed esplodono una serie di atroci combattimenti che durano per tutta la giornata. Fu pagato un prezzo altissimo. Dei 320.000 soldati schierati, circa 10.000 furono i morti e quasi 100.000 i feriti. I francesi hanno la meglio, ma a un prezzo che non avrebbero voluto pagare. La vittoria è talmente sofferta che Napoleone III decide di firmare l’armistizio di Villafranca, concludendo di fatto la seconda guerra d’Indipendenza. La Lombardia viene ceduta a Vittorio Emanuele II, re di Sardegna. Gli Austriaci riparano oltre il Mincio. È la nascita della Croce Rossa Internazionale, voluta dallo svizzero Henry Dunant, che arriva qui all’indomani della battaglia e diventa testimone della carneficina.  Preso dalla commozione scriverà Un Ricordo di Solferino per incitare i potenti ad istituire un organismo fatto di volontari per la cura dei feriti durante una battaglia. Questo successe a Solferino il 24 giugno 1859, e il visitatore accompagnato da una guida turistica autorizzata del luogo troverà a ogni passo un monito e un ricordo. 
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