Teatro Bibiena
Teatro Scientifico del Bibiena
è il più bel teatro d’Italia, dove Mozart suonò all’età di 13 anni. Un teatro molto bizzarro e particolare perché non ha torre scenica e chiude la sua scena con la continuazione complessiva dell’architettura. Questa è una vera piazza da festa, organizzata e inventata per la città, e voluta curiosamente da Carlo Firmian, plenipotenziario d’Austria a Milano, per il ducato di Mantova, tornato sotto l’Austria da 50 anni.
Il teatro nasce per adunanze scientifiche, e forse questo è il motivo per il quale diventa una piazza con una sua parte teatrale; con un boccascena che qui esiste, ma che invece di separare la sala dalla scena, taglia solo in due la funzione architettonica costruttiva. Il palcoscenico corrisponde in pieno all’altezza necessaria a comunicare con gli occhi di chi stava in piedi nella platea. Stando ai lati del teatro, ai piedi della scale, si ha la sensazione fisica e si capisce molto bene che la platea è oggettivamente una piazza. E il sottoportico fa sì che la piazza entri in ciò che noi oggi consideriamo un teatro. Un teatro che è il più bel riassunto di tutte le follie dell’architettura barocca al massimo punto della sua evoluzione.
Fantastici i corridoi che accedono ai palchi. Tutti integralmente decorati, anche all’intero, dal Bibiena. Il senso della decorazione è totale, musica inclusa.
Il plenipotenziario d’Austria, Conte Firmian, che ha scoperto a Mantova quanto è utile il teatro per la funzione pubblica, deciderà a Milano di operare nella stessa direzione. Negli anni ’70 del Settecento brucia a Milano il vecchio Teatro Ducale. E invece di ricostruirlo là dov’è si abbatte una vecchia chiesa che non si ama perché banalmente romanica e al posto suo si costruisce il Teatro alla Scala. Passano solo due anni fra l’incendio e l’inaugurazione, fra il ’76 e il ’78 del Settecento. E così nasce il teatro che accompagnerà l’evoluzione di tutta la storia del melodramma nel XIX secolo, e che si conquisterà lentamente e inesorabilmente l’immagine del teatro lirico più importante del mondo: Il Teatro alla Scala. Che diventerà il tempio di un neoclassicismo trasversale e mondiale, e diventa anche il luogo della fama assoluta.
Da questo momento in poi l’Italia diventa il paese del melodramma, in tutti i sensi.