Cuore pulsante medievale

Centro del potere comunale

Piazza Broletto

Secondo lo schema tipicamente medievale delle piazze concatenate e polifunzionali, tra gli spazi di Piazza Broletto e Piazza delle Erbe si concentrarono i palazzi del governo comunale, le case-bottega dei mercanti, contraddistinte da portici, e il grande complesso religioso di Sant’Andrea. Piazza Broletto è circondata dai più importanti edifici del periodo comunale: il palazzo del Podestà con la torre comunale, l’arengario e il palazzo del Massaro

Il palazzo del Podestà, noto anche come palazzo del Broletto, separa con al sua mole le due piazze attigue. Fu fatto costruire nel 1227, inglobando edifici più antichi, e ospitò le autorità del Comune fino all’avvento della signoria dei Bonacolsi (1272). Nel 1462 fu rinnovato da Giovanni Antonio d’Arezzo; più tardi una piccola costruzione manierista fu addossata alla base della sua alta torre, che raccoglieva la campana usata per chiamare a raccolta i cittadini e ospitava le celle destinate ai prigionieri. Sulla facciata del palazzo del Podestà sono collocate un’epigrafe che ricorda il podestà Martinengo da Brescia, committente dell’edificio, e un’edicola gotica in cui è collocata una statua duecentesca raffigurante Virgilio in cattedra, con il berretto dottorale e le braccia appoggiate al leggio che reca insisa l’iscrizione latina: “Virgilio Mantovano, il più illustre tra i poeti”. 
Ai piedi della torre, si apre il sottoportico dei Lattonai, che conduce al cortile tardogotico del palazzo, dove sorge una scala esterna, ripristinata nel 1971.
L’edificio contiguo è l’arengario, edificato intorno al 1300 per collegare il palazzo del Podestà a quello del Massaro; al di sopra dell’ampia volta a tutto sesto, in cui conci di pietra bianca si alternano al rosso del cotto, si apre una coppia di trifore e, a coronamento, una loggia con nove arcatelle rette da colonnine marmoree. All’interno della volta sono tutt’ora visibili gli anelli di ferro, agganciati ai costoloni, che sostenevano le funi per la tortura detta “squassi di corda” cui erano condannati i malfattori. 
A sinistra dell’arengario si trova il palazzo del Massaro, l’ufficio in cui si registravano le entrate e le uscite del Comune. Il palazzo duecentesco conserva affreschi del Quattrocento nella vasta sala del pianterreno (ora pizzeria): nella volta a crociera compaiono motivi vegetali uniti allo stemma marchionale e al monogramma di Gianfrancesco Gonzaga, mentre su una parete si può ammirare una suggestiva rappresentazione della Mantova quattrocentesca, cinta da mura turrite e circondata dai castelli del contado. 
Il lato occidentale della piazza è invece occupato dalle case-bottega porticate di aspetto prevalentemente quattro-cinquecentesco ma di origine ben più antica: già nel XII secolo, infatti, ospitavano numerose botteghe. 
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